venerdì 30 agosto 2013

Mascali e "La Fiera di San Leonardo" Immagini di ieri ed oggi.



     I mercati e le fiere nascono  nelle società arcaiche come luoghi destinati   allo scambio  non solo di merci, bestiame  ed attrezzi da lavoro ma anche come  luoghi di incontro tra persone provenienti  da terre lontane, facilitando lo scambio anche di  notizie, saperi ed idee in genere.

Lo svolgimento delle  fiere, connesso quasi sempre con eventi religiosi,  avveniva in un arco temporale che andava dalla tarda primavera, fino all’inizio dell’autunno  quando i contadini conclusa la stagione lavorativa,   dovevano   rifornirsi di  attrezzi  e merci per affrontare il nuovo anno. 

la Fiera di Mascali prima del 1928

Anche nella vecchia città di Mascali, adagiata sulle basse pendici dell’Etna, prima che  l’eruzione  del 1928 la  seppellisse  sotto una spessa coltre di lava,  si svolgeva una  secolare  fiera del bestiame in  coincidenza  con i festeggiamenti del Santo Patrono e per questo motivo   denominata “Fiera di San Leonardo”.

L’evento rivestiva  una tale valenza  che,  durante le lotte  tra Mascali ed il quartiere  di Giarre, desideroso di rendersi autonomo dal capoluogo, divenne anch’esso oggetto del contendere ed  il poeta catanese Domenico Tempio chiamato per avvalorare,  anche dal punto di vista letterario,  le pretese autonomistiche di Giarre  scrisse un’opera dal significativo titolo di: “La fera in cuntrastu”. 

Agli inizi del 900  il proprietario del terreno  denominato “u chianu a fera”, che  da tempo immemorabile ospitava  l’annuale fiera del bestiame,  decideva  di metterlo in vendita, provocando grande agitazione  tra  popolazione della vecchia città di  Mascali, che temeva  di perdere un così importante evento di carattere economico e culturale.

La Fiera di Mascali negli anni '50

Infatti nei giorni della fiera una folla di uomini invadeva le strade  di Mascali e le bettole del paese facevano affari d’oro  sfamando gli avventori con pasta, uova dure, pescestocco  e fiumi di “pesta imbotta”, un vino leggero e dal colore rosato  prodotto dai  rinomati  vigneti di nerello mascalese. Fino a un  migliaio di  animali tra bestie da macello,  da tiro e da soma, si radunavano nel  terreno  ubicato ai confini del centro urbano  nel quartiere “Ponte Vecchio”, confinante  con il torrente Vallonazzo,  dalle cui periodiche piene  lo proteggevano spesse mura di cinta.

Il Comune preoccupato per le  possibili conseguenze,  ritenne opportuno garantire il regolare  svolgimento della fiera acquistando il fondo.
 
La Fiera di Mascali nel 2012

 In questo modo l’annuale fiera  del bestiame potè continuare a svolgersi senza stravolgimenti in quel terreno  ubicato ai limiti del paese e ormai divenuto di pubblica proprietà, fino al 1928 quando il fiume di lava   che si era incanalato proprio nel confinante torrente Vallonazzo, incurante dei possenti muri di cinta che tante volte lo avevano protetto dalle piene invernali,  lo seppellì prima di travolgere tutta la cittadina.
 Ancora oggi la fiera di San Leonardo si svolge puntualmente  il 1 novembre di ogni anno, ma a  causa della crisi dell’allevamento,  della globalizzazione dei mercati e delle rigide normative sanitarie che vietano lo spostamento degli animali ha perduto quella ricchezza e quella vivacità che la caratterizzavano fino  agli inizi del 900.

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